L’olio nella storia
L’olio nella storia
Ben 4.000 anni fa, nella città siriana di Ebla (Tell Mardikh), vigevano severe leggi che regolamentavano la produzione, il commercio e reprimevano le sofisticazioni dell’olio di oliva: tanta ne era l’importanza che i sovrani di allora codificarono queste leggi in iscrizioni cuneiformi su tavolette di argilla, giunte fino ai giorni nostri. Secondo gli archivi di Ebla l’olio era dieci volte più costoso del vino e si pensa che gli ulivi siano stati coltivati per la prima volta in questo
periodo in quella regione per poi diffondersi in tutto l’occidente.
A Saqqara, necropoli dell’Antico Regno egizio (2.700 a.C.) vi sono ritrovamenti che testimoniano l’uso dell’olio d’oliva profumato per i massaggi. Ugualmente durante i recenti scavi di Pyrgos ( II° Millennio a.C. – Cipro ) si è scoperto che veniva data un’importanza enorme all’olio di oliva e tutti i sui derivati, tanto da realizzare le prime fabbriche di profumi attigue ai frantoi.
Nel XII° secolo a.C. a Sparta e nelle altre città-stato l’olio di oliva era considerato una ricchezza: il suo utilizzo come alimento, combustibile, unguento e molti altri utilizzi determinò l’egemonia di queste civiltà per lunghi periodi.
L’intrepido “Odisseo” narrato da Omero si era reso splendido agli occhi di Nausicaa per via del suo corpo, spalmato di olio e luccicante come l’oro (“poser […] nell’ampolla dell’or liquida oliva” – Odissea, libro VI°).
Nella Roma imperiale l’olio d’oliva aveva decretato la fortuna di alcuni imperatori come Settimio Severo (193 – 211 d.C.) originario di Leptis Magna (Libia), dove la sua famiglia si era arricchita producendo l’olio e le anfore per trasportarlo via mare perché era un’ottima moneta di scambio, a volte preferita al denaro. In quei secoli erano rigidamente codificate e regolamentate produzione e vendita dell’oro verde, dividendolo in cinque tipologie: onfacium, oleum viride, oleum maturumm, oleum caducum, oleum cibarium, con utilizzi che andavano dall’ingrediente per profumi all’alimentazione degli schiavi.
L’olio profuma di Mediterraneo. Il Mediterraneo è la nostra civiltà.
Rinunciare all’olio di qualità significa rinunciare alla nostra cultura ma ancor peggio alla nostra identità.
Concorso tra Produttori locali
Il PANEL TEST è rappresentato da un gruppo di assaggiatori selezionati, addestrati e allenati all’assaggio dell’olio di oliva con il compito di valutare e certificare le caratteristiche ORGANOLETTICHE, cioè pregi e difetti: odore, sapore, aspetto, colore.
La valutazione olfattiva valuta i profumi e/o cattivi odori emanati, siano essi primari (cioè che si percepiscono immediatamente) o secondari (che di solito si percepiscono in un secondo tempo), mentre la valutazione gustativa, con l’insieme dei vari sapori gradevoli e/o sgradevoli che il prodotto sviluppa nel palato, si conclude con un giudizio legato alla persistenza aromatica lasciata in bocca.
FEsta dell’olio nuovo